5 settembre 2022 Piazza Duomo, ore 21.15
Christopher Franklin direttore
Orchestra Camerata strumentale «Città di Prato»
Piotr Ilijč Čajkovskij Il lago dei cigni «Scena n. 1 dell’Atto II»
Piotr Ilijč Čajkovskij Sinfonia n. 2 in do minore op. 17 «Piccola Russia»
Piotr Ilijč Čajkovskij La bella addormentata nel bosco, Panorama
Piotr Ilijč Čajkovskij Evgenij Onegin, Polonaise e Valzer
Dal 27 agosto al 5 settembre Piazza Duomo diventa il palcoscenico della VII edizione di Settembre Prato è Spettacolo, il Festival organizzato da Fonderia Cultart in collaborazione con il Comune di Prato, che quest’anno offre una programmazione poliedrica, affiancando ai grandi eventi in piazza Duomo una serie di attività per stare all’aperto insieme.
Tra gli appuntamenti anche quello della Camerata strumentale, un concerto che vuole far riflettere il pubblico sulla attuale guerra in Ucraina, attraverso un programma monografico su Piotr Ilijč Čajkovskij.
A qualcuno potrà sembrare bizzarro che un concerto dedicato all’Ucraina stretta nella morsa violenta della guerra abbia per protagonista il più celebre fra i compositori russi. La scelta è invece tutt’altro che provocatoria. La Seconda Sinfonia di Čajkovskij è infatti nota con l’appellativo apocrifo «Piccola Russia», espressione che in altri tempi indicava proprio l’Ucraina. Questo luminoso capolavoro utilizza infatti ben tre temi cavati da altrettanti canti popolari di quella nazione, in particolare nel fascinoso inizio affidato al corno, che poi serve da materiale principale per tutto il primo movimento, quindi nella parte centrale del secondo movimento, e infine nel solenne e festoso finale, trasfigurazione sinfonica della canzone ucraina «La gru», curiosamente assai simile al celebre tema che corona, sfolgorante di luce, «La grande porta di Kiev» nei Quadri di una esposizione di Modest Mussorgskij, composti due anni dopo questo capolavoro sinfonico giovanile di Čajkovskij.
Ciò che le vicende feroci della storia ha diviso, la musica riesce a riunire nella sua superiore concordia – «deine Zauber binden wieder / was die Mode streng geteilt», come canta Beethoven nella Nona Sinfonia. L’armonia di individualità tanto diverse quanto diversi sono i suoni e la possibilità di risolvere in consonanza le più dure dissonanze sono l’emblema di pace che la musica innalza contro i fragori laceranti e lo strazio della guerra.
Per questo la Camerata sceglie di interpretare la musica che una grande anima russa ha ornato di melodie del popolo ucraino. In un momento storico in cui da più parti si affaccia la tendenza sinistra a una «cancel culture», Prato con la sua Orchestra afferma vigorosamente che l’Arte non si cancella e che non ha confini.
L’ingresso al concerto è libero fino a esaurimento dei posti. Si consiglia di arrivare in anticipo ai varchi che prevedono i controlli di routine.